Firenze:Presidio di protesta degli Educatori davanti all'Assessorato alla Pubblica Istruzione,

Firenze -

Educatori: precari e sfruttati a “tempo indeterminato”

Siamo gli Educatori dell'assistenza scolastica, affianchiamo l'alunno nelle sue attività, dal nido alle superiori, per migliorarne l'autonomia, facilitargli la comunicazione ed acquisire nuove competenze. Assicuriamo la continuità educativa.

Siamo un patrimonio di professionalità e competenze da più di 15 anni,

Un Servizio che è indispensabile per circa 500 famiglie sul territorio fiorentino, tanti sono gli alunni seguiti in ambito scolastico dai circa 200 educatori

Un Servizio che ha un gran numero di ore di assistenza agli alunni

Un Servizio che ha permesso di mantenere la continuità educativa, l'unico servizio che con gli educatori ha realmente permesso una continuità educativa scolastica ad alunni svantaggiati. Per fare un esempio: ad inizio anno è l'educatore che permette una continuità educativa facendo da ponte con i vari insegnanti di sostegno che spesso si succedono durante il percorso scolastico e addirittura spesso anche durante uno stesso anno scolastico. Quali sarebbero le difficoltà e le ripercussioni se venisse a mancare l'educatore di riferimento, vero garante della continuità per l'alunno?

L'Assessore si deve rendere conto che la figura di riferimento sempre più spesso è proprio l'educatore: per l'utente, per la famiglia, per i servizi sociali, per il neuropsichiatra, il fisioterapista, il logopedista, per la scuola. Le varie figure che ruotano intorno agli utenti non potrebbero svolgere con efficacia il loro lavoro se non ci fosse quel ponte comunicativo creato proprio da questa figura, un po' in ombra, che è l'educatore. E' l'educatore che da in qualche modo coerenza a tutte le figure che operano intorno all'alunno disabile. E' l'educatore il ponte comunicativo essenziale fra l'alunno ed i compagni, fra l'alunno e i docenti, fra l'alunno ed i servizi sociali, la scuola, la famiglia, il neuropsichiatra ecc. ecc. Basta fare una piccola indagine su cosa succede quando manca l'educatore. Si disarticola questo insieme di figure, si perde continuità nell'intervento e nel processo educativo ed infine, purtroppo, l'utente perde autonomia e aumenta il disagio suo personale, della sua famiglia e di tutto il tessuto sociale della nostra città. Abbiamo più volte chiesto all'assessorato di avviare il servizio almeno una settimana dall'inizio delle lezioni frontali!!

 

L'atteggiamento dell'Amministrazione Comunale risulta essere contraddittorio se non “schizofrenico”:

da una parte investe qualche milione di euro nel servizio di assistenza scolastica, e dall'altra lo svilisce e mortifica limitandone fortemente le capacità operative con il sistema di appalti e non dà la possibilità agli educatori, prima dell'inizio delle lezioni, di programmare il loro intervento, conoscere i casi da seguire e interagire con i gruppi di lavoro. Inoltre, ancora più grave,

ha sospeso il servizio proprio il primo giorno di scuola!

(a causa di una assemblea sindacale del personale scolastico, a cui solo una parte parteciperà) La prima fase della ripresa dell'attività scolastica è talmente importante per gli alunni con una qualche disabilità che addirittura alcuni PEI vengono effettuati prima della data del 15 ed i nostri educatori vi partecipano in veste di volontari, senza stipendio .

Dovrebbe essere chiaro all'Amministrazione comunale che senza l’erogazione di questo servizio, svolto dagli educatori, per molti bambini portatori di disabilità si preclude di fatto la possibilità di frequentare le lezioni, mortificando in qualche modo essi stessi e le rispettive famiglie.

Inoltre, non ultimo, è da considerare e ricordare che gli educatori, caso quanto mai raro e problematico, non sono retribuiti dalla chiusura delle scuole di giugno, cioè da 3 mesi, e che perciò subiranno un ulteriore decurtazione del loro già scarno stipendio. La precarizzazione del lavoro, nel nostro caso, diventa sempre più precarizzazione della vita, a fronte di un impegno lavorativo che è invece duro e difficile in primo luogo per le tante implicazioni emotive e psicologiche che comporta.

Per denunciare l'ennesimo sopruso ai danni di scuola, famiglie, disabili e lavoratori Per reagire all'ennesimo attacco alla dignità e alla professionalità degli educatori Per chiedere una retribuzione giusta e dignitosa

Questa pratica politica di appaltare i diritti dei lavoratori, di voler gestire solo denaro pubblico senza volersi occupare delle condizioni dei lavoratori, ricade anche sugli utenti finali del servizio stesso -gli alunni con disabilità- ed è palesemente in contrasto con la nostra Carta Costituzionale di cui vi ricordiamo l’articolo 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.”

Presidio di protesta degli Educatori

davanti all'Assessorato alla Pubblica Istruzione,

Via Nicolodi 2, martedi 15 settembre ore 9,30