La Regione Toscana esclude l'Usb dalla cabina di regia sull'Accordo di Programma per Livorno

Livorno -

Il 24 settembre scorso è stato firmato dalle istituzioni locali e nazionali l'ormai "famoso" accordo di programma per il rilancio competitivo dell'area costiera livornese. Un accordo fortemente voluto dal governatore Rossi, dal Partito Democratico locale e da Cgil-Cisl-Uil (che addirittura invitarono lo stesso Rossi a concludere gli interventi sul palco durante l'ultimo sciopero cittadino).

Un accordo che dovrebbe prevedere centinaia di milioni di euro di investimenti pubblici per l'ampliamento del Porto di Livorno con la costruzione della cosiddetta Darsena Europa. Un'infrastruttura di cui ancora non si sa molto e che fu presentata in campagna elettorale come la soluzione di tutti i problemi occupazionali di Livorno. Quello che si sa è che la stessa sarà in parte finanziata anche con soldi di società private e che le stesse otterranno in cambio l'affidamento del nuovo scalo portuale. Non si è mai parlato di garanzie occupazionali, di criteri di assunzione, di livelli salariali e di sicurezza. Niente di tutto questo. Nel contempo l'accordo di programma prevede invece investimenti insignificanti per tamponare in tempi brevi e urgenti l'enorme crisi occupazionale che sta attraversando la nostra città e la provincia.

All'articolo 10 comma 6 dell'accordo si parla di una "Cabina di regia territoriale, aperta anche alle Organizzazioni sindacali, ai fini sia di coordinare i rapporti con i Ministeri firmatari dell’Accordo di Programma sia di garantire un continuo confronto ed aggiornamento sulle attività da realizzare ed in corso".

Molti lavoratori e simpatizzanti hanno chiesto alla nostra organizzazione di partecipare agli incontri periodici in modo da poter informare i lavoratori stessi ma soprattutto tentare di fare delle proposte concrete in merito alle garanzie che a loro avviso andrebbero inserite nei vari bandi. Non è possibile infatti che si possa speculare impunemente sulla crisi di una città permettendo ai vari imprenditori di turno di usufruire di enormi finanziamenti pubblici senza che gli stessi siano costretti a rispettare minimi criteri per quanto riguarda le eventuali assunzioni e i livelli salariali e di sicurezza.

Alla nostra richiesta formale, comunicata anche all'amministrazione livornese che ha dato il suo totale assenso, ha risposto direttamente il governatore Rossi negandoci la possibilità di partecipare.

Si parla di "prassi ormai consolidata" per quanto riguarda le riunioni sull'Accordo di Programma quando in realtà si è riunita solo una volta, e di sindacati partecipanti al tavolo di concertazione regionale di cui non faremmo (per fortuna) parte.

Pensiamo che questa esclusione sia un fatto grave nei confronti prima di tutto dei lavoratori, ma anche degli stessi principi di democrazia e trasparenza che, soprattutto in caso di utilizzo di soldi pubblici, dovrebbero essere alla base di ogni rapporto tra istituzioni e sindacati.

Unione Sindacale di Base Livorno
1 ottobre 2015