Porti aperti alle armi, porti chiusi ai migranti: sull’arrivo di due navi ONG nel porto di Livorno

Livorno -

Nel maggio 2021 nel porto di Livorno fece scalo una nave porta container, battente bandiera di Singapore, con destinazione il porto di Ashdod in Israele. In banchina alcuni contenitori, pronti per il carico, contenenti munizioni di precisione per l’esercito Israeliano impegnato in una guerra di occupazione nei territori Palestinesi.  Grazie alla vicinanza con la base Americana di Camp Darby, nel nostro scalo transitano periodicamente tonnellate di armi e mezzi militari diretti in diversi teatri di guerra in giro per il mondo. Così come transitano le munizioni prodotte dalla fabbrica Cheddite che sono state rinvenute durante le recenti proteste in Iran. Utilizzate sui manifestanti. Anche il porto di Genova è interessato da traffici di armi, con l’industria bellica Italiana pronta a fare profitti sulla morte dei civili in Yemen.
La morte non fa scandalo, non suscita quasi mai indignazione. Il fatto che dal nostro porto transitano quasi quotidianamente armi, munizioni e mezzi militari sembra quasi normale. Tolte le proteste dei sindacati (come Usb) e delle associazioni contro la guerra.
Fa invece scandalo l’arrivo di 250 essere umani nel porto di Livorno (individuato come porto sicuro per "allungare" il tragitto alle due navi ONG ) 250 persone, tra cui numerosi bambini, fuggiti da paesi del “terzo mondo” in cui le nostre guerre (e le nostre armi) fanno milioni di morti. Paesi in cui gli Stati occidentali sono impegnati in un’opera di saccheggio e razzia delle materie prime a partire dal gas e dal petrolio (come in Nigeria) o diamanti e oro ( in Angola, in Liberia, in Sierra Leone, in Botswana, in Tanzania, in Congo e in Zimbabwe) oppure cobalto e Litio ( Zimbabwe e Mali).  Non esiste differenza tra la cosiddetta immigrazione economica o causata da conflitti armati. Sono due facce della stessa medaglia.
In questa partita c’è chi si arricchisce e fa affari e chi invece subisce e paga con la propria vita. USB starà sempre dalla parte dei popoli e dei lavoratori contro chi vorrebbe metterci l’uno contro l’altro per garantire i propri sporchi profitti.
Porti chiusi alle armi, porti aperti ai migranti.


USB Livorno