WELFARE AZIENDALE? NO GRAZIE!

DATA LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE AI LAVORATI LA MONETIZZAZIONE IN BUSTA PAGA

 

Firenze -

I lavoratori della CSO srl di Scandicci (Firenze), operanti nel settore metalmeccanico oftalmologico, da mesi sottolineavano la necessità di monetizzare in busta paga gli aumenti previsti dal CCNL metalmeccanico promessi sotto forma di servizi / welfare aziendale.

 

La delegazione RSU – CSO, unitariamente ai lavoratori, ha siglato un accordo che evidenzia tutte le contraddizioni del rinnovo del ccnl metalmeccanico, che di fatto non aveva apportato nessun aumento reale ai salari agli stipendi.

 

L’accordo derogherà la contrattazione collettiva e consentirà ai lavoratori di poter ricevere gli aumenti del CCNL annuale e l’assistenza sanitaria integrata “mètasalute” sotto forma di salario reale direttamente in busta paga. La possibilità di scelta tramite un modulo fornito dall’azienda ai lavoratori permette di uscire fuori al meccanismo automatico di accettare il welfare aziendale tramite il silenzio-assenso.

 

L’Unione Sindacale di Base ormai da anni si batte contro l’erogazione di caritatevoli benefici aziendali al posto del salario. La scelta di opporsi al welfare, spesso bollata come ideologica, è invece concreta e basata sulla convinzione che ogni lavoratore abbia il diritto di avere un salario monetizzato di cui disporre come meglio crede.

 

Ma il welfare aziendale, oltre ad impoverire le tasche dei lavoratori, crea anche legami fidelistici tra questi e l’azienda: una volta smantellato lo stato sociale, la sanità pubblica, chi perde il lavoro perde anche il diritto alla cura per sé e per i propri familiari.

Il welfare aziendale non è altro che un modo per impoverire tutti i diritti essenziali, non solo quello alla salute ma anche i salari.

 

Per questo motivo USB ritiene importante che per lo meno venga data al lavoratore la possibilità di scelta, come accadrà in CSO grazie all’accordo firmato ieri.

 

 

U.S.B. FIRENZE – LAVORO PRIVATO