Appalto DHL Livorno. Dopo due giorni di sciopero arriva la convocazione di un tavolo di istituzionale USB: la polizia si è presentata al presidio identificando gli scioperanti. Gravi le minacce da parte di azienda e questura

Livorno -

Da due giorni i corrieri DHL di Livorno, appalto alla BS Autotrasporti, sono in sciopero. USB, che ha la maggioranza degli iscritti tra gli operativi, aveva chiesto un incontro per affrontare alcune problematiche segnalate dai lavoratori. Per tutta risposta la dirigenza aziendale ha deciso di negare qualsiasi possibilità di dialogo con il sindacato. Un atteggiamento gravissimo e antidemocratico che ha innescato la riposta immediata da parte degli operai. Due giorni di sciopero e di blocco totale delle consegne nel periodo Natalizio.
In queste settimane USB ha cercato più volte di trovare una modalità per interloquire con l'azienda, la stessa ha continuato a mantenere un atteggiamento prepotente e arrogante, nei confronti dei lavoratori, arrivando addirittura a minacciarli di licenziamento durante lo sciopero e filmando tutti i presenti al presidio.
Nella giornata di oggi numerosi agenti in borghese si sono presentati durante lo sciopero e hanno identificato i lavoratori che stavano legittimamente protestando chiedendo di interrompere la protesta per non subire gravi conseguenze. Una interferenza gravissima che conferma quello che ormai è l'atteggiamento sempre più frequente al quale assistiamo. Oltretutto in una fase in cui il diritto di sciopero è ulteriormente sotto attacco.
Questo è il frutto di un sistema di appalti voluto dalla multinazionale delle spedizioni. Contestazioni disciplinari continue, pressioni sui lavoratori per aumentare le consegne, accordi integrativi contrattati nelle segrete stanze con organizzazioni che hanno una rappresentanza marginale, se non addirittura nulla.
Nella tarda mattinata una delegazione è stata ricevuta da Sindaco di Livorno Luca Salvetti che successivamente ha deciso di convocare le parti per un tavolo di conciliazione. Tavolo che si svolgerà già lunedì. Inoltre c'è l'impegno a sottoporre la tematica anche al Prefetto di Livorno affinché le istituzioni si attivino per arrivare ad una apertura di dialogo tra azienda e sindacati. Questo è il nostro obiettivo che giudichiamo assolutamente normale rispetto a quella che dovrebbe essere la prassi delle relazioni industriali.
Tuttavia, lo stato di agitazione resta aperto. L'azienda continua a mantenere un atteggiamento di chiusura e di minaccia nei confronti dei lavoratori. Siamo quindi pronti a riprendere la protesta in qualsiasi momento e allargarla, se necessario, anche ad altre filiali.

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