Basta sfratti a Pisa, martedì 18 alle 17 presidio al Comune: vogliamo soluzioni!

Pisa -

Nella nostra città gli sfratti con la forza pubblica stanno avvenendo quotidianamente, senza che il Comune di Pisa riesca a dare un'alternativa alle famiglie. Entro il 2022 dovrebbero essere eseguiti circa 150 sfratti. 

Nel 2021, in provincia di Pisa le richieste di esecuzione sono state ben 655, con un aumento del 604,30% rispetto al 2020, collocando la nostra città ai primi posti delle province italiane; questo enorme numero deriva dalla sospensione delle procedure avvenute negli anni 2020/21 anche grazie ai picchetti antisfratto e alle nostre richieste di rinvii.

Una situazione insostenibile, nonostante i notevoli fondi messi a disposizione dallo Stato, dalla Regione Toscana e dallo stesso Comune, tra cui i tra cui i 5 milioni provenienti dalla speculazione sulla costruzione del Porto di Marina, 170 alloggi (ERP) rimangono inutilizzati in attesa di lavori di recupero per l’assegnazione da parte di Apes.

Non possiamo continuare a chiedere sospensioni e rinvii delle esecuzioni, regalando soldi pubblici ai locatori per ottenere rinvii di qualche mese, senza risolvere il problema in modo definitivo, garantendo un passaggio da casa a casa alle famiglie sfrattate, come previsto dalle leggi vigenti (legge regionale del 2/2019).

Ora i nodi stanno venendo al pettine, per cui è necessaria una proroga prefettizia, ma soprattutto occorre investire i soldi già stanziati per il recupero di abitazioni popolari, per avere disponibili un maggior numero di case a canone sociale da dare alle famiglie sotto sfratto, interrompendo la privatizzazione degli alloggi popolari in condomini misti (APES-ex assegnatari diventati proprietari).

È necessaria anche una politica di rilancio a livello nazionale e locale dell'edilizia sociale pubblica, recuperando il patrimonio pubblico e privato sfitto abbandonato da anni.

L'esecuzione massiccia di sfratti è una bomba sociale a cui le istituzioni, a partire dal Comune fino al Governo e alla Regione, non danno adeguate risposte (su 144 domande di emergenza abitativa pervenute al Comune sono stati assegnati soltanto 12 alloggi di ERP in “utilizzo autorizzato provvisorio”).

Il mercato privato degli affitti è inaccessibile ai ceti sociali deboli, mentre manca un piano nazionale di edilizia popolare, nonostante l’afflusso di consistenti fondi europei, nazionali, regionali e comunali, fondi in massima parte inutilizzati, al fine di agevolare la speculazione edilizia privata.

È dalla fine della sospensiva degli sfratti, decisa dal governo Draghi il 1° gennaio 2022, che denunciamo questa situazione esplosiva, ma il Comune di Pisa continua a fare promesse inevase, dando come concreta “soluzione” l'albergazione alle famiglie sfrattate, per la quale si sprecano centinaia di migliaia di euro l’anno, mentre da parte della Prefettura non è stata intrapresa alcuna azione di rinvio per la minaccia di una azione legale da parte di Confedilizia a difesa del diritto di proprietà, dimenticando che l’abitazione è  un diritto irrinunciabile. 

ORA BASTA! Non è più possibile continuare con questo assistenzialismo. Occorrono interventi decisivi per ottenere SUBITO alloggi. Se così non fosse, per tutelare lo stato di necessità in cui vertono le decine di famiglie sfrattate, NON CI RIMARREBBE CHE OPTARE PER L'OCCUPAZIONE DEGLI IMMOBILI SFITTI!

Al presidio di martedì 18 settembre ore 17 davanti al Comune di Pisa in piazza XX Settembre chiamiamo tutte le famiglie bisognose di casa e le forze politiche, sociali e sindacali cittadine.
 

Asia USB – Unione Inquilini