Corrieri Esselunga. A Livorno è partito il blocco delle consegne al piano, USB: i lavoratori sono assunti come autisti, non per scaricare tonnellate di merce senza riconoscimento economico e strumenti di lavoro adeguati
Dopo le proteste scattate a Milano e in Lombardia anche nei cantieri Toscani, in particolare Livorno, Pisa e Lucca, i corrieri in appalto per Esselunga hanno comunicato di volersi attenere scrupolosamente a quanto previsto dal contratto nazionale interrompendo il lavoro di facchinaggio. Parliamo dei drivers che consegnano le spese per conto della già citata società GDO di proprietà della famiglia Caprotti. Già l’anno scorso i lavoratori Toscani, organizzati anche da USB, avevano intrapreso una lunga vertenza sindacale per il riconoscimento di alcuni istituti contrattuali che non venivano corrisposti dalla società in appalto. Successivamente erano state formalizzate alcune proposte rispetto al lavoro di facchinaggio. Non solo riconoscimento economico per mansioni aggiuntive ma anche la possibilità di avere strumenti di lavoro adeguati al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Nello specifico i corrieri sono assunti con la mansione di autista ma viene richiesto di consegnare centinaia di kg di spesa anche fino al quinto piano senza ascensore. Mansione, quest’ultima, al di fuori delle prerogative indicate nel CCNL.
Come USB ci teniamo a scusarci con la clientela e confidiamo nella solidarietà che più volte è stata dimostrata in questi anni nei confronti dei lavoratori. Ma è impensabile che questa situazione possa andare avanti senza l’apertura di una trattativa con la dirigenza delle società che svolgono questo servizio in appalto e indirettamente anche con la committenza. Se questo servizio deve essere garantito serve un riconoscimento economico aggiuntivo e strumenti di lavoro adeguati.
Al momento siamo in attesa della riapertura del confronto su questi temi. Anche in Toscana i lavoratori vogliono dire la loro e avere il giusto riconoscimento.
Usb Livorno