Ente Regione Toscana:È la Regione… bellezza!
È la Regione… bellezza!
Il 5 dicembre è andato in onda il CCI aziendale. Come delegati USB-PI per la RSU lo abbiamo siglato unicamente per evitare ai lavoratori l’asfissìa di uno stallo che andava avanti da tempo tra l’arroganza inconsistente del potere burocratico e l’impotenza sindacale ad esso assuefatta, ben consapevoli che il contratto va assai migliorato in fase attuativa.
Alla politica del Pegaso, simbolo di libertà, la Regione ha preferito – per rimanere in tema di volatili – quella dello Struzzo, evitando l’effettuazione di ciò che un qualunque datore di lavoro è chiamato a fare dopo una modifica sostanziale delle competenze di un’azienda, e cioè un preventivo censimento a tappeto delle reali specifiche responsabilità attribuite ai lavoratori (ma spesso non retribuite, con una sofferenza particolarmente diffusa tra i colleghi territoriali acquisiti ormai da quattro anni) e tutto questo per crearsi l’alibi di confermare i budget di direzione su base storica solo con qualche migliorìa, con il placet delle sigle concertative che nel nome di non meglio precisati “diritti acquisiti” difendono lo status quo in danno di chi sui territori rischia di persona come istruttore o come operatore addetto alla tutela della pubblica incolumità.
Il datore di lavoro ha preferito non invertire l’andazzo di de-responsabilizzazione che da un ventennio rappresenta il modus operandi di un ente ripiegato su se stesso, snaturando il significato dell’indennità di SR al punto da introdurre – toppa peggiore del buco! – un vincolo alla sua erogazione basato sulle pagelline, con ciò palesando la natura di “gratifica” che a questo istituto contrattuale ha inteso illegittimamente attribuire, così come ha creato ulteriori 25 PP.OO. (con correlato scippo di quasi 400.000 euro dal Fondo) ammantandosi dei buoni propositi di rafforzare il presidio delle funzioni ereditate dalle province.
Illegittimità che il datore di lavoro nasconde o invoca quando fa comodo, come quando il 1°gennaio 2018 in barba alla Delrio disapplicata ha continuato a mantenere nel congelatore gli scarni trattamenti economici del personale trasferito solo perché esiste la L.R.22/15; o come quando non ha avuto il coraggio di prendere le distanze dai pareri dei burocrati statali e ha spalmato su ben tre anni le PEO ferme da un decennio; oppure ancora come quando ha prorogato le vecchie PP.OO. infischiandosene – fatto gravissimo – del CCNL.
Parafrasando Tarantino, questa è la Regione…bellezza! Ma USB-PI non ci sta e darà filo da torcere perché l’ente, nell’interesse pubblico e dei colleghi, torni ad essere esempio di democrazia organizzativa, ente che gratifica e responsabilizza i propri lavoratori.
USB-PI Dipendenti Regione Toscana
Franco Berardi - Galileo Cacioli Paciscopi - Alessio Manetti - Massimo Melucci