Firenze Fiera

Firenze -

In relazione alle interviste rilasciate sui quotidiani nazionali-locali dall’ex presidente di Firenze Fiera Antonio Brotini, come organizzazione sindacale vogliamo rispondere facendo notare le contraddizioni presenti.

 

1 – La società Firenze Fiera è sorta nella sua attuale configurazione nel 2001, con il conferimento di Centro Affari in Firenze Expo, che nel 1998 aveva già riunito Sogese e Centro Congressi, pertanto i 30 anni di immobilismo societario sono un palese errore, derivato dalla scarsa conoscenza della storia societaria da parte di Brotini.

 

2 – La riorganizzazione delle attività lavorative fu completata nel 2007, che nella sua struttura generale manteneva con pochi cambiamenti l’assetto ricevuto nel 2003. Nel periodo in cui Brotini ha rivestito la carica di presidenza, si è proceduto alla cancellazione di quell’assetto, introducendone un altro senza però stabilire le aree di competenza dei diversi settori, creando quindi sovrapposizioni e incongruenze.

 

3 – Le tensostrutture provvisorie sono un onere che Firenze Fiera, a rigor di logica, dovrebbe recuperare noleggiandole agli utilizzatori finali. Il motivo per cui questo ricavo è assente è argomento al quale nemmeno i soci hanno dato risposta dopo la lettera che i lavoratori inviarono il 3 aprile 2013.

 

4 – L’orario di lavoro a 36 ore settimanali di Firenze Fiera è funzionale all’organizzazione del lavoro, che – per sua natura – avviene nell’arco di tutti e sette i giorni della settimana, poiché la maggior parte degli eventi si svolge di sabato e di domenica. Il management presieduto da Brotini, rimuovendo le regolamentazioni introdotte nel 2007, ha creato un’asimmetria dei carichi di lavoro con il conseguente aumento degli straordinari. Resta inoltre poco credibile pensare che una direzione incapace di gestire le attività settimanali attraverso le 36 ore esistenti, fosse in grado di formulare un sistema basato su 40, che avrebbe verosimilmente creato ancora più squilibri e caos.

 

 

31 gennaio 2014