Firenze: non si affitta a stranieri. Sfrattata famiglia

Firenze -

Uno sfratto grave che pesa sulla coscienza come un macigno, quello eseguito oggi in Via del Bandino. Grave come tutti gli sfratti con forza pubblica, specie nei contesti in cui ci sono minori al di sotto dell'anno di vita, ma anche uno sfratto sui generis, perchè di solito vengono buttati fuori di casa persone disperate e senza lavoro, nell'impossibilità di pagare un affitto (e detta così, in poche parole, viene fuori tutta la brutalità che lo sfratto esecutivo porta con sé e quanto sia una violenza legalizzata che deve essere superata).

Oggi invece è stata sfrattata una famiglia composta da sei persone, di cui una con un contratto a tempo indeterminato in una nota azienda metalmeccanica del territorio, che non avrebbe problemi a trovare un affitto. Uno sfratto che poteva essere evitato: sarebbero bastati venti giorni di proroga per evitare l'ennesima divisione di una famiglia e permettere ai bambini (uno di tre anni e una di otto mesi) di non percepire il disagio dei genitori costretti a uscire di casa all'improvviso, scegliendo nella fretta cosa lasciare e cosa prendere in un secondo momento, senza vedere il fabbro cambiare la serratura, evitando insomma tutte le cose che di uno sfratto resteranno indelebili, anche nella testa di un bambino. Era chiaro che la famiglia aveva bisogno solo di qualche giorno per sistemare le ultime cose e trovare una soluzione, era chiaro alla forza pubblica intervenuta sul posto ed era chiaro all'ufficiale giudiziario, purtroppo sempre più spesso sembra che il lavoro dell'ufficiale giudiziario sia semplicemente quello di eseguire ciò che chiede la parte della proprietà, senza ascoltare anche la parte più debole, quella che si trova nella condizione di perdere la casa.

Fuori da una casa senza riscaldamento, senza mobili, di un proprietario con cui era aperto un contenzioso e non c'era nessun modo di trattare, la famiglia voleva sicuramente andarci.

E allora dov'è il problema? Il problema è – tra gli altri – che 'Non si affitta a stranieri'.

'Non si affitta a stranieri', neanche se sono da anni in Italia. Neanche se hanno un contratto a tempo indeterminato e uno stipendio con il quale si può pagare un affitto.

'Non si affitta a stranieri'. E subito viene in mente il 'Non si affitta a meridionali' delle città industriali di qualche anno fa, o il 'Non si affitta a italiani' nei paesi europei che videro la migrazione italiana. La differenza è che oggi ci si vergogna a mettere i cartelli e così il 'Non si affitta a stranieri' viene detto a mezza voce dagli immobiliaristi.

Questo è lo stato delle cose in un'Italia sempre più attanagliata dall'odio razziale e c'è da temere che se non si inizia a denunciare a gran voce questa barbarie, si potrà solo peggiorare.

E i servizi sociali del Comune? Non erano presenti allo sfratto ('Non vengono quasi più', è stato detto dall'ufficiale giudiziario), ma soprattutto non avevano in carico la famiglia, perchè non è una famiglia in stato di necessità. E così la soluzione, trovata nel giro di pochi minuti, quando è stata pretesa, è stata quella di dividere un padre dai figli e dalla moglie e quasi solo per gentilezza, trovare un posto in altra struttura alla nonna. Una famiglia divisa in due strutture, due uomini senza alloggio, per strada.

Insomma, non si può far altro che constatare l'inadeguatezza di un servizio sociale sempre più distaccato dal tessuto sociale su cui dovrebbe lavorare e delle proposte che vengono date alle famiglie, perchè, non ci stancheremo mai di ripeterlo, il Comune spende centinaia di migliaia di euro per dare alloggi temporanei in strutture e dividere le famiglie, per tamponare senza dare risposte durature, senza piani di edilizia popolare e di recupero che possano togliere la questione casa dal limbo dell'emergenzialità.

 

Per quanto riguarda lo sfratto di oggi, noi speriamo che si innesti per questa famiglia una gara di solidarietà, per permettergli di trovare una casa in affitto e ritrovare la serenità che merita.

La solidarietà da sola però non basta: ormai è chiaro che occorre fare una seria riflessione sulla deriva che questo paese sta prendendo.

 

AS.I.A. -Assocuiazione Inquilini e Abitanti - Firenze