Firenze:23 marzo 2018 USB SCIOPERA E MANIFESTA INDIRE

Firenze -

23 marzo 2018

USB SCIOPERA E MANIFESTA INDIRE

USB, dopo mesi di trattativa e dopo la risposta negativa dell’ente, ha convocato lo sciopero INDIRE per il 23 marzo, dalle 9 alle 12.00.

Ribadiamo all’ente la nostra proposta (1,8 mln sul precariato, 4 II livelli e 10 III livelli selezionati con l’articolo 22 comma 15) che è politicamente ed amministrativamente nel mandato del legislatore che RENDE PRIORITARIE LE STABILIZZAZIONI A FRONTE DI UN CHIARO ABUSO TUTTO DA ATTRIBUIRE AI VERTICI DEGLI ENTI DI RICERCA. Sottolineiamo queste parole, dette al tavolo dalla parte pubblica.

Lo scorso 22 febbraio alla Funzione Pubblica abbiamo portato la lettera del presidente e la bozza di PTA. Funzione Pubblica ha un quadro più chiaro sul precariato INDIRE grazie alla manifestazione USB. INDIRE può decidere il piano assunzionale come ‘desidera’, i decisori politici e tecnici potranno intervenire sugli effetti come il danno erariale derivato dai possibili licenziamenti/mancate assunzioni che si prospettano se i 122 precari non saranno assunti nel biennio 2018/2019.

Deve essere chiaro che la lotta INDIRE ora deve uscire dall’ente e deve essere usata per denunciare che l’ENTE può stabilizzare e non lo fa, predisponendosi a contenziosi e danno erariale.

Le lavoratrici ed i lavoratori di INDIRE effettueranno uno sciopero dalle ore 9 alle 12 il 23 Marzo p.v. con presidio davanti alla sede di Via Lombroso, n. 6/13 dalle ore 10,30 con conferenza stampa, per urlare il diritto alla stabilizzazione per i 122 precari dell’ente e per la valorizzazione di tutto il personale della ricerca.

Diritto alla stabilizzazione

Per 122 precari di INDIRE vi è il rischio concreto di perdere il lavoro, proprio ora che il loro diritto alla stabilizzazione è stato giuridicamente riconosciuto dalla c.d. “Legge Madia”, e dagli ulteriori stanziamenti previsti dal DPCM, di prossima emanazione, recante i criteri di ripartizione del fondo per avviare il processo di stabilizzazione e abbattere così il precariato storico.

Diritto di avanzamento di carriera per tutto il personale

La risposta dell’Ente, contenuta nel Piano Triennale delle Attività, prevede l’assunzione di sole 26 figure interne tra personale tecnico e amministrativo, nonché di bandire concorsi esterni per l’assunzione di 16 profili tra Tecnologi e Ricercatori di II e III livello. In realtà, l’Ente potrebbe espletare concorsi interni attingendo al proprio personale, garantendo così non solo il diritto di avanzamento di carriera (sotto-inquadrati) ma anche evitando inutili sprechi di denaro pubblico.

Assenza del Regolamento di Istituto

A Tutt’oggi, e ben oltre i termini entro i quali andava approvato, l’Istituto opera completamente in assenza di uno specifico ‘‘Regolamento di Organizzazione e del Personale’’, la cui necessità è formalmente prevista dallo Statuto stesso dell’Ente.

Nonostante la mancanza del Regolamento, è in corso un’opera di riorganizzazione delle attività di ricerca che tende a condizionare il lavoro dei ricercatori a dispetto della libertà di ricerca scientifica sancita nella Carta europea dei ricercatori. Senza contare che in questo quadro non viene adeguatamente riconosciuta la specificità del ruolo dei Collaboratori Tecnici (CTER) nell’attività di ricerca.

Diritto alla formazione

Non è ad oggi perseguita una politica chiara per la formazione del personale che garantisca una crescita professionale reale e continua.

 

Unione Sindacale di Base