Il diritto alla casa non può essere solo uno slogan da campagna elettorale: a Massa passate le elezioni le promesse e i nodi arrivano al pettine

Massa -

Da diversi anni seguiamo la travagliata storia abitativa di un nucleo familiare della nostra città, mamma, babbo, entrambi con lavoretti precari, e due figli minorenni a carico. Entrano in contatto con gli assistenti sociali del nostro Comune anni fa a seguito della morte prematura del loro figlio primogenito. Nonostante la tragedia si rimboccano le maniche e si danno da fare per tenere unita la famiglia e trovare un alloggio che possa dargli la serenità che si meritano. Trovano un’abitazione in affitto, purtroppo a causa delle difficoltà economiche si ritrovano sotto sfratto in piena pandemia.

Facciamo domanda per la casa popolare e per l’emergenza abitativa ma per colpa di alcuni cavilli burocratici non si trovano nelle prime posizioni per l’assegnazione dell’alloggio. A questo punto, grazie alle mobilitazioni che abbiamo messo in campo nei mesi scorsi (vi ricordate i numerosi presidi e articoli che abbiamo fatto uscire a riguardo durante l'amministrazione Persiani 1?) e bussando e ribussando alle porte di chi di dovere per essere ascoltati, riusciamo a far assegnare un’abitazione temporanea per questo nucleo familiare all’interno di un progetto condiviso con la Compass di Massa.

Sembrerebbe una storia a lieto fine, se non fosse che l’immobile assegnato è un vero e proprio tugurio! Macchie di muffa ovunque, infiltrazioni, arredi rotti, prese elettriche scoperte e la caldaia malfunzionante. Denunciamo lo stato non dignitoso in cui si trova l’abitazione e sollecitiamo più e più volte il Comune ad intervenire per risolvere queste problematiche. Il Comune invece decide di terminare il progetto con la famiglia e procedere al rilascio dell’immobile.

 

Le persone senza casa sono persone con la propria dignità, che vanno rispettate e non gettate in tuguri come del resto avviene da anni e a prescindere dal colore politico al potere, per le famiglie abitanti nella struttura delle Tortore (struttura che in campagna elettorale tutti promettono di chiudere, per poi smentirsi appena presa la poltrona).

 

Come sindacato inquilini Asia USB ci siamo mossi nuovamente per chiedere un incontro al Comune di Massa, che però ci ha fatto sapere tramite PEC che non è disponibile ad incontrarci poiché per loro è sufficiente aver messo a disposizione un esiguo contributo economico per la famiglia al fine di trovare un affitto da privato. Dimenticano però che viviamo in una città gestita dai flussi turistici che provocano una bolla speculativa sul costo degli affitti.

 

Come già detto più e più volte questa è evidentemente una falsa soluzione: hanno mai provato lor signori a cercare un affitto tramite agenzia o privato senza garanzie economiche? Senza un contratto di lavoro stabile? Presentando come unica garanzia mille euro secchi promessi dal Comune per chi arriva da situazioni di emergenza abitativa, di sgombero o di sfratto? Soldi che spesso non bastano neanche a coprire la caparra e il mese di ingresso? Nessun proprietario privato o agenzia affitterà mai un appartamento a queste condizioni! E chi ne paga le conseguenze sono le famiglie in difficoltà economica.

Chiediamo dunque pubblicamente un nuovo incontro congiunto al Comune di Massa  e alla Compass  (che, lo diciamo per correttezza, fin da subito si è resa disponibile ad incontrarci per risolvere il problema) affinché si trovi una soluzione stabile e concreta per accompagnare questa famiglie in un passaggio da casa a casa.

L’unica soluzione è l’ingresso negli alloggi ERP.

Associazione Inquilini e Abitanti USB Massa