Inail Toscana, l'emergenza non è ancora finita

Firenze -

Si è svolto in data 8 ottobre  in modalità a distanza con il supporto della Piattaforma Microsoft Teams un confronto tra OO.SS. regionali e Direzione Regionale Toscana, avente per oggetto l’attività delle sedi nell’attuale fase di rientro in sicurezza del personale, al fine di addivenire ad un protocollo regionale sulla materia. Un protocollo era già stato approntato ai primi di luglio a seguito del precedente confronto avvenuto alla fine di giugno, ma non era stato mai formalmente approvato. Adesso occorre aggiornarlo anche alla luce dell’attualità che ha visto superata la modalità di lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro, con il previsto rientro del personale  nella misura del 50% ma, purtroppo non è ancora superata la fase emergenziale prorogata al 31 gennaio a causa dell’impennata dei casi positivi in Italia in questi ultimi giorni.

 

Nel corso dell’incontro è parso evidente che il limite del 50% di presenza in sede non puo’ essere  calcolato con un mero criterio ragionieristico, ma deve essere omogeneo tra i vari settori di lavoro e in un’ottica di buon senso, deve tenere conto della condizione principale e cioè garantire la funzionalità delle sedi avendo in mente che la priorità è anche e soprattutto garantire la sicurezza dei lavoratori e dei soggetti che entrano in contatto con la sede INAIL.

 

E’ altrettanto evidente che per addivenire a tale percentuale si dovrà tenere conto in primis della volontarietà e nello stabilire la frequenza delle rotazioni, fermo restando l’esclusione dei lavoratori fragili, dovranno essere tenute in debito conto sia le esigenze familiari, connesse anche alla gestione dei figli in età scolare, sia di ridurre i viaggi a chi abita lontano o addirittura fuori provincia, ed è costretto a viaggiare con i mezzi pubblici in una condizione di minor sicurezza.

 

Appare altrettanto evidente che per il proseguo dell’attività in modalità agile, dovrà essere implementata la fornitura di supporti informatici per evitare l’uso di dispositivi personali.

 

Ferma restando l’autonomia organizzativa delle singole sedi, sulla base delle diverse condizioni territoriali, occorre avere una linea comune nell’interpretare le indicazioni e i protocolli approvati a livello nazionale evitando fughe in avanti non giustificate dall’attuale fase. Mentre per l’Area sanitaria effettuare le visite mediche determina la necessità dell’accesso in sede dell’infortunato, l’apertura degli sportelli amministrativi, non significa procedere al libero accesso in presenza di infortunati e/o consulenti e/o patronati all’INAIL, ma l’accesso diretto per appuntamento ove solo non fosse possibile risolvere i problemi in via telematica, per telefono o per mail.

 

Dal punto di vista organizzativo le riunioni "in presenza" di lavoro o sindacali, vanno tassativamente evitate perché espongono i convenuti ad un rischio inutile. Peraltro la modalità Microsoft Teams permette di effettuarle in modalità di assoluta sicurezza.

 

E’ stata richiamata la necessità di continuare nella misurazione della temperatura all’ingresso nella sede magari acquistando, come stanno già decidendo in Direzione Regionale Toscana, termo scanner con totem automatici, in modo da liberare gli infermieri da quest’attività senza dover adibire personale esterno. Altresì è stata richiamata la necessità di mantenere i comportamenti corretti in sede, assicurando il previsto distanziamento fisico e l’uso corretto dei DPI approvati comprese le mascherine chirurgiche o i filtranti FFP2 ove previsti, ed evitando tassativamente l’uso delle mascherine cosiddette di “comunità” che non possono garantire le condizioni di sicurezza in un luogo di lavoro.

 

È necessario che i DVR siano costantemente aggiornati sempre, anche sulle base delle mutate condizioni della presenza dei lavoratori e non solo di essi in sede, particolare attenzione dovrà essere posta alle attività di pulizia e di sanificazione degli ambienti, che con la presenza in sede di un numero di lavoratori più alto dovranno essere necessariamente implementate.

 

Su queste basi la nostra disponibilità a sottoscrivere un protocollo regionale non potrà che essere piena e dovrà costituire uno strumento per omogeneizzare i comportamenti nella nostra regione in una fase ancora e purtroppo molto delicata. Anche se il problema non è aggiungere un nuovo protocollo ma adoperarsi per l’applicazione piena e logica di quelli che ci sono e che sono già abbastanza…

 

Firenze 9 ottobre 2020                                                             Coord. USB INAIL Toscana

                                                                                   P.Coradeschi – L. Savarese – S. Segnalini