Industria: Sandri di Montescudaio, basta salari da fame. Mercoledì 25 ottobre sciopero e conferenza stampa

Livorno -

Alla Sandri di Montescudaio, nonostante l’invito al dialogo e alla trattativa da parte di USB, la società con la complicità di CGIL, CISL E UIL, sta cercando di mantenere in piedi a tutti i costi un sistema di lavoro fatto di appalti al massimo ribasso e salari da pochi euro l’ora.  
Da visura camerale l’azienda in questione risulta ancora essere “impresa artigiana (sezione speciale)” pur vantando 180 addetti sul loro sito.
I circa 150 operatori, attualmente in capo alla cooperativa Camst, sono assunti con il contratto “pirata” multiservizi che prevede paghe da pochi euro l’ora. Contratto che, a nostro avviso, non potrebbe essere utilizzato in uno stabilimento di tipo industriale, meno che mai sulle linee di produzione.
Questi lavoratori da anni subiscono continui cambi di appalto perdendo anzianità e diritti e dovendo addirittura pagare, come successo con la CFT di Firenze 10mila euro cadauno di quote sociali.  Soldi che a tutt’oggi vengono chiesti ai lavoratori.
Ci chiediamo se questo sistema non possa in realtà nascondere (ed è solo un’ipotesi tutta eventualmente da confermare) una somministrazione illecita di manodopera. Interposizione di manodopera che proprio in questi mesi, in diverse realtà del centro e Nord Italia, è finita nel mirino di diverse Procure con indagini e sequestri.
Dall’altra parte i lavoratori e le lavoratrici in appalto vogliono difendere il proprio posto di lavoro ma vogliono anche poter lavorare in condizioni dignitose nel rispetto della legalità.
Per questi morivi l’Unione Sindacale di Base ha proclamato un primo sciopero con assemblea e conferenza stampa di fronte alla Stabilimento Sandri di Montescudaio per mercoledì 25 ottobre dalle ore 12.


Usb Livorno