Industria Sandri di Montescudaio, USB: la dirigenza rigetta le proposte del sindacato a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per il riconoscimento dei loro diritti!
Nella giornata di ieri si è svolto l’incontro tra i rappresentanti dell’organizzazione USB e la dirigenza del Salumificio Sandri di Montescudaio. Alla base di questo incontro la richiesta del sindacato di procedere all’immediata internalizzazione di tutti i lavoratori in appalto e l’applicazione del giusto contratto nazionale con stipendi dignitosi.
Al momento i circa 150 operatori sono assunti con il contratto “pirata” multiservizi, firmato da CGIL, CISL e UIL, che prevede paghe da pochi euro l’ora. Contratto che, a nostro avviso, non potrebbe essere utilizzato in uno stabilimento di tipo industriale, meno che mai sulle linee di produzione.
Questi lavoratori da anni subiscono continui cambi di appalto perdendo anzianità e diritti e dovendo addirittura pagare, come successo con la CFT di Firenze 10mila euro cadauno di quote sociali. Soldi che a tutt’oggi vengono chiesti ai lavoratori.
Ma l’aspetto sui cui ci siamo concentrati è la forma societaria della azienda. Da visura camerale risulta ancora essere “impresa artigiana (sezione speciale)” pur vantando 180 addetti sul loro sito. Ci chiediamo, ed è solo un’ipotesi tutta eventualmente da confermare, se non vi siano i presupposti di una somministrazione illecita di manodopera.
Nell’incontro la dirigenza ha scelto di rivendicare questa organizzazione del lavoro come unica possibile. Per questo motivo, forti di una solida rappresentanza tra i lavoratori, abbiamo deciso di avviare fin da subito un percorso di lotta per “smascherare” una volta per tutte questo sistema e ottenere giuste condizioni di lavoro. Abbiamo inviato segnalazioni dettagliate agli organi competenti, a partire dall’ispettorato del lavoro. Non escludiamo iniziative di sciopero a partire della prossima settimana qualora l’azienda non dovesse decidere di tornare sui suoi passi.
USB Livorno