JSW Piombino, USB a fianco dei lavoratori sempre, mai con le segreterie sindacali per le passerelle politiche
Dopo mesi di torpore finalmente le segreterie dei sindacati confederali si svegliano dal letargo e decidono di promuovere un presidio (con tanto di permesso da parte della multinazionale) dentro la portineria JSW di Piombino.
Lo fanno scrivendo un lungo comunicato in cui si scagliano inizialmente con le istituzioni e i partiti “che hanno lasciato soli i lavoratori”. Ma come? Solo adesso, dopo aver accompagnato per anni i lavoratori tra un tavolo in Regione (con l'ex presidente Rossi acclamato da tutti neanche fosse Giuseppe Di Vittorio), una passerella elettorale e una “trattativa” al ministero, si rendono conto che le istituzioni ci hanno mentito? Invece di investire sulle mobilitazioni e sull'unica vera forza su cui i lavoratori possono davvero contare e cioè loro stessi, ci hanno detto per anni che dovevamo fidarci e che Piombino sarebbe rinata… Con quale faccia adesso ci vengono a dire questo?
Il comunicato continua parlando di una imminente crisi sociale se non ci sarà un piano nazionale della siderurgia in grado di rilanciare il settore. Benvenuti nel mondo reale cari compagni. Che nella migliore delle ipotesi (ancora tutta da conquistare) ci sarà posto per 700/800 lavoratori a Piombino ormai lo sanno anche i muri. Quale scandalo parlare di incentivi all'esodo per quei lavoratori prossimi alla pensione che non rientreranno mai nello stabilimento?
Si citano altri paesi europei, come ad esempio la Germania, e poi si definisce “utopistico” qualsiasi intervento diretto dello Stato. Cosa pensano, che negli altri paesi un settore strategico come la siderurgia sia lasciato in mano al primo “padrone” che passa? Evidentemente sperano, o ci vogliono ancora far sperare, che tutto si possa risolvere grazie a una multinazionale che fino ad oggi non ha investito un soldo.
Ma proviamo a tenere un attimo da parte le polemiche. È assolutamente evidente che Piombino sia stata relegata ai margini del dibattito ministeriale e nazionale sulle crisi aziendali. Ed è altrettanto evidente che solo con una mobilitazione forte dei lavoratori questa situazione potrà essere sbloccata.
Per questo motivo, così come a Taranto e Terni, USB è e sarà sempre dalla parte dei lavoratori che decidono di lottare. Siamo disponibili a fare la nostra parte ma solo e soltanto portando avanti una piattaforma chiara e concreta ma soprattutto condivisa. Di storielle da parte di segretari, di partito o di sindacato, ne abbiamo già sentite abbastanza. Adesso ci vogliono i fatti.
9 marzo 2021
USB Federazione provinciale di Livorno e Piombino
USB Settore Nazionale Industria