La “ripartenza” Piaggio
Il nuovo anno in Piaggio inizia come sempre dopo la metà di gennaio, periodo in cui la produzione riprende a pieno regime dopo un fermo di quasi due mesi. Ripartiamo con piccole notizie positive. Dopo circa 10 anni dall’ultima assunzione entreranno 29 ragazzi con contratto di apprendistato. Dopo l’ennesima procedura di mobilità e vista l’età media piuttosto alta tra gli operai, ci sembra scontato avviare un percorso di ricambio generazionale. Un percorso che andrà ovviamente monitorato con attenzione.
Si riparte con una serie di novità per quanto riguarda gli investimenti, sono previsti nuovi veicoli due e tre ruote ma soprattutto il nuovo quattro ruote. La futura produzione inizia con lo smantellamento di un intero reparto cioè quello dell’assemblaggio del vecchio Porter. Tale procedura prevede però l’esternalizzazione di tutta la fase logistica sia in arrivo che in partenza.
Dal punto di vista lavorativo resta tutto come abbiamo lasciato a novembre: mascherine, entrate scaglionate, pause a scorrimento e i contagi che non calano. Insomma siamo sempre nel bel mezzo della pandemia.
Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro degli operai però ci sarà qualcosa in meno. Come sempre accade quando si ha di fronte un’azienda che, pensando ovviamente solo al profitto, viene “aiutata” da quei sindacati che, invece di prendere le parti UNICAMENTE dei lavoratori e delle lavoratrici, si pongono dall’altra parte della barricata.
Verranno tolti 10 minuti di pausa, 10 minuti che erano stati conquistati al rientro dal lockdown perché lavorare con la mascherina in catena di montaggio è molto più faticoso. Minuti che per l’azienda sono tempo di lavoro tolto alla produzione (quindi niente di più, niente di meno che soldi) e che vuole riprendere senza concederli a chi, durante il 2020, ha lavorato responsabilmente e duramente nonostante le entrate scaglionate a fronte di orari dei mezzi pubblici assolutamente non favorevoli che hanno causato, di fatto, giornate di lavoro più lunghe con sacrificio di tempo tolto alla famiglia e ai propri interessi.
Niente è ancora cambiato per quanto riguarda la stagionalità, la richiesta di straordinari e quella dei sabati lavorativi. Così come nulla è ancora cambiato per i precari che lavorano solo per 7 mesi l’anno a discapito delle fermate invernali.
Nell’esprimere soddisfazione per l’assunzione di nuovi giovani con un contratto di apprendistato, non possiamo però dimenticarci che ci sono due situazioni a cui bisogna immediatamente porre rimedio. I part-time verticali che non hanno avuto ancora il tanto agognato contratto a 12 mesi e i contratti a termine quelli storici (per la maggioranza donne) “licenziate” dopo 15 anni di contratti precari a cui la Piaggio deve finalmente un posto fisso.
In questi ultimi mesi, a causa del Covid, ci sono stati numerosi incontri con la dirigenza ma torniamo a ripetere che è arrivato il momento di parlare direttamente ai lavoratori. Per questo ribadiamo la nostra richiesta di svolgere quanto prime assemblee retribuite.
RSU USB Piaggio
Coordinamento USB Piaggio
USB Lavoro Privato Metalmeccanici-Industria