La soluzione di Piombino non può essere un rigassificatore usa e getta

Piombino -

Non può essere una emergenza nazionale solo quella dell'energia oggi, l'emergenza nazionale è anche quella siderurgica moderna e pulita. Alle acciaierie di Terni dimostrano che con nuovi investimenti e impianti e la tecnologia ad idrogeno si può unire alla siderurgia e alla sostenibilità energetica, e quando si vuole le cose si possono fare.

Piombino una città ibrida, industriale e turistica dove le due cose devono andare di pari passo, un progetto come quello del rigassificatore sarebbe uno shock per tutta la città sia a livello di sicurezza ma soprattutto per il motore turistico, portando poi poca occupazione, si parla di circa 20 lavoratori con alta specializzazione. La scelta di Snam e quindi appoggiata dal Governo e dal Ministro Cingolani (quindi su loro richiesta) prevedono di collocare una nave rigassificatore di oltre 300 metri all’interno del porto, nella parte nuova, proprio quella parte in cui si dovrebbe evolvere tutto futuro del porto. Il rigassificatore non può bloccare  un porto in evoluzione fermando tutto il resto quindi la riconversione industriale promessa da tutti.

In questo momento c'è bisogno di recuperare le aree siderurgiche e questo  Governo lo deve pretendere da Jindal anche con nuove soluzioni. Urge un decreto che riguardi il Sin Piombinese, bonifiche per dare la possibilità a nuovi investimenti, la continuità della strada 398 che colleghi il porto, un convoilgimento dello stato per una siderurgia ecosostenibile, il "LAVORO" la parola al centro di ogni discussione che dovrebbe essere alla base dello sviluppo di Piombino. È dal Aprile del 2014 (dopo lo spegnimento dell'Altoforno)  che aspettiamo un piano industriale credibile  per le acciaierie di Piombino, ricordiamo che è seconda acciaierie d'italia come importanza dopo l'ILVA di Taranto. Le multinazionali sono venute e andate via senza che il governo abbia mosso un dito per noi lavoratori. Ora il Governo 10 giorni si muove per un rigassificatore per l'emergenza energetica essendo inutile e dannoso per Piombino, ma le acciaierie sono 8 anni che è emergenza. Quindi come USB non ci spieghiamo perché l'immobilismo di prima   deve vedere un'attenzione così particolare ora sul Sin Piombinese per il rigassificatore per fare comodo al resto d'italia, sapendo che tra 8 mesi ci saranno piu di 1600 esuberi senza un piano industriale, e lasciando le famiglie senza un lavoro e un futuro. Il Governo si deve muovere in emergenza anche per i lavoratori che da 8 anni aspettano essendo una delle primarie responsabilità come scritto nella costruzione "IL LAVORO".

Per USB serve che il Governo si impegni nella costruzione di un accordo di programma che coinvolga soggetti istituzionali, l'autorità portuale, veri imprenditori che voglio investire, ma anche l'associazionismo piombinese "cioè la voce dei cittadini". Questa è l'unica strada per garantire la sopravvivenza dello stabilimento siderurgico e della città, salvaguardando l'occupazione e tutelando l'ambiente.

USB PIOMBINO