Lettera al Presidente della Regione Rossi
Egr. Presidente,
Le scriviamo questa lettera perché il nostro aeroporto è da sempre un tema di grande attualità, ma delle condizioni di chi ci lavora quotidianamente, tra mille difficoltà, e rende possibile il servizio aeroportuale, non si sa mai nulla. Ebbene, nonostante la catastrofica crisi che piega il mondo delle imprese toscane e che ci rende ben consapevoli di beneficiare ancora del "privilegio" di un buon posto di lavoro, Le chiediamo tuttavia di vigilare sull’operato di AdF che sta alzando, e non è la prima volta, l’asticella della soglia di sopportazione nel gioco di una "guerra di nervi" tra azienda e sindacati. Queste tensioni non sono certo nuove, anzi, per certi versi, siamo assuefatti a rapporti azienda/lavoratori pessimi che risalgono purtroppo alla privatizzazione del 2004 in cui, è triste dirlo, non ci guadagnò la città, non ci guadagnarono i lavoratori, non ci guadagnarono gli utenti.
Da allora AdF ha convogliato investimenti sulla nuova aerostazione e sui parcheggi a discapito di tutto il resto: rinnovo dei mezzi, formazione del personale, riduzione dell’impatto ambientale (ad esempio la mancata adozione del push-back, che la nostra organizzazione sindacale chiede da anni e che consentirebbe di trainare l’aereo a motori spenti lontano dalla piazzola con riduzione di carburante e diminuzione degli scarichi inquinanti sul piazzale aereomobili). Ma invece di aprire un tavolo di confronto con i sindacati per queste e altre problematiche, il nuovo management, a distanza di appena due mesi dall’insediamento, ha manifestato la propria intenzione di attuare una cessione di ramo d’azienda riguardante l’Handling (ovvero chi è impiegato nei servizi a terra) sulla base di una non ben specificata ragione di scarsa competitività che vedrebbe più di cento addetti pericolosamente esposti alle severe leggi di mercato . Sono le stesse persone che con i loro 15/20 anni di esperienza hanno fatto ‘decollare’ l’aeroporto, da poco più di un Aeroclub alla moderna aerostazione attuale, grazie alle loro competenze e coscienza di offrire un servizio pubblico. E’ così infatti che il nostro piccolo aeroporto ha sempre garantito i massimi standard di sicurezza e assistenza ai passeggeri malgrado i disagi causati dalla pista attuale.
Noi guardiamo favorevolmente a quel sistema unico aeroportuale che Lei ha posto come obiettivo inserendo la nuova pista nel Pit, però vogliamo più chiarezza su quello che sarà il nostro futuro e cioè: daremo ancora una volta in mano a una società privata la possibilità di fare montagne di utili sfruttando da una parte la concessione statale che consentirebbe ad AdF di diventare Gestore e allo stesso tempo scaricare il costo del personale mettendo a "gara" tutto il comparto Handling, nonostante il nostro sia un piccolo aeroporto di nemmeno due milioni di passeggeri? Perché sussistono politiche così diverse tra noi e l’Aeroporto di Pisa che non ha reputato di effettuare questa alienazione dell’Handling , pur avendo un numero maggiore di dipendenti e ben quattro milioni di passeggeri all’anno?
Le chiediamo pertanto che queste politiche aggressive di AdF del profitto ad ogni costo vengano mitigate dalla presenza della Regione Toscana nel nostro cda e riviste a tutela dei lavoratori onde evitare di aprire, in un futuro nemmeno troppo lontano, altri tavoli di crisi in un’azienda che, al contrario di quello che vuol farci credere, in crisi non è mai stata.
Distinti Saluti.
R.s.a USB Aeroporto di Firenze