Livorno, Piazzali Bertani. Dopo il 15 marzo nessuna garanzia. Usb: un arretramento pericoloso su diritti e salario

Roma -

I licenziamenti nel piazzale Bertani non sono frutto di un calo di lavoro o di una crisi del settore ma bensì di un mancato accordo tra azienda committente (Bertani Trasporti Spa) e azienda in appalto (ASG Consulting di Firenze). A dimostrazione di ciò le parole dei rappresentanti della società al tavolo in Prefettura. Il lavoro sul piazzale c’è e va avanti a pieno regime. Si lavorerà anche sabato e domenica, solo per fare un esempio.
Il lavoro c’è anche al netto delle normali e fisiologiche “fluttuazioni” della domanda che sono sempre state affrontate con gli strumenti di Legge a garanzia della continuità di lavoro. Il problema, così come dichiarato durante le riunioni, è piuttosto la difficoltà a reperire aziende disposte a firmare un contratto di appalto. Il problema è l’assenteismo e la poca produttività dei lavoratori.
La soluzione di Bertani è quella di trasferire tutti e 76 lavoratori che erano a tempo indeterminato con i giusti inquadramenti, in un’agenzia interinale con contratto di 45 giorni perdendo tutti i livelli di inquadramento. Probabilmente anche in deroga alle prescrizioni del contratto nazionale che impongono un massimo del 42% di lavoratori precari sul totale della forza lavoro all’interno del medesimo sito.  In deroga all’art 42 che tutela i lavoratori nei cambi di appalto e impone il mantenimento delle medesime condizioni contrattuali.
Nel tavolo di crisi in Prefettura la società Bertani non ha accettato nessuna delle proposte della nostra organizzazione sindacale. Proposte di mediazione che potevano aggiungere almeno qualche garanzia in più. Proposte che ci siamo trovati a fare in solitaria rispetto alle altre organizzazioni sindacali presenti che hanno mantenuto un approccio diverso e che non hanno condiviso neanche la necessità di sostenere, insieme a noi, l'apertura dello stato di agitazione sindacale. La richiesta di un contratto a tempo indeterminato da subito per tutti. Oppure garanzie certe sul mantenimento dell’occupazione dopo i 45 giorni.  Niente di tutto ciò.
In questo contesto, pur ringraziando la Prefettura per l’impegno e il tentativo di mediazione, la nostra Organizzazione Sindacale non è intenzionata a sottoscrivere il verbale proposto. Non è intenzionata a “certificare” un precedente così pericoloso, un arretramento così evidente su tutele e salario.
Continueremo a monitorare da vicino e con tutti gli strumenti a nostra disposizione l’andamento all’interno del piazzale nell’ottica di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Nessuno escluso. In questo senso, nella giornata di oggi, si è svolto un incontro ufficiale con l’unità di crisi della Regione Toscana e l’assessore Comunale Mirabelli. Durante la riunione abbiamo ribadito tutte le nostre perplessità e chiesto di mantenere in piedi i tavoli di confronto. La medesima richiesta, peraltro accolta, che abbiamo sottoposto al Prefetto di Livorno.

Usb Livorno