Livorno. Quali effetti ha portato il privato in Asa?
Come per incanto, dopo l'ingresso del privato in Asa nel 2004 che con nove milioni di euro si accaparrò il 40% delle azioni, rieccoci nel 2016 con l’identica necessità stringente di investimenti. Ai tempi, l'imperativo era che senza il privato non ci sarebbe stata la possibilità di fare investimenti, sono passati dodici anni e più che di investimenti bisogna parlare di indebitamenti.
Quando si legge che il privato è il motore dell'azienda, che va bene il controllo pubblico ma bisogna favorire l’impiego di fondi privati, che c'è bisogno di iniezioni di soldi freschi in Asa, ci si immagina che Iren apra il proprio portafoglio e investa nell'azienda Asa una liquidità tale da migliorare l’efficienza e la produttività dell’azienda.
La domanda è: visto che ad oggi non risulta che il soggetto privato abbia tirato fuori un euro di tasca sua, ma al contrario abbia acquistato con nove milioni di euro il 40% di Asa che ora vale dai 25 ai 35 milioni, perché dovremmo credere a questa nuova ventata di investimenti?
Usb non condivide le teorie di chi si manifesta a favore del referendum e si apre agli investimenti del privato.
Usb ha sostenuto l'iniziativa di legge popolare, prima regionale e poi nazionale, sul controllo e la gestione dell'acqua pubblica.
Usb ha sostenuto e partecipato al referendum sull'acqua pubblica, con la raccolta sul territorio delle firme necessarie allo stesso.
Usb invita tutti quelli che inneggiano all'investimento del privato a fornire documentazione in merito agli investimenti fatti fino ad oggi. Documentazione che dimostri una volta per tutte che non vi siano stati ricorsi a mutui, a soldi europei o quant'altro facente capo, comunque, a soldi pubblici. Vogliamo capire quanto il privato ha inciso nella storia dell'Asa.
Non credevamo a quello che le Amministrazioni dell'epoca ci raccontarono al momento della svendita di Asa, e anche oggi non crediamo che queste operazioni di ricapitalizzazione siano a favore delle comunità locali come qualcuno scrive sui giornali in maniera sfacciatamente di parte.
Quando si parla di Asa non si parla solo di acqua. Si parla di tutti quei servizi essenziali, come gas, elettricità, trasporti e via dicendo per cui gli italiani, con il referendum del 2011, hanno ordinato che siano solo a gestione pubblica.
Unione Sindacale di Base Livorno
21 maggio 2016