Martedì 26 ottobre sciopero con assemblea allo stabilimento Piaggio
La RSU USB Piaggio proclama sciopero con assemblea per martedì 26 ottobre:
1° turno e normale dalle 9.30 con assemblea alla portineria 4;
2° turno dalle 14.30 con assemblea ai giardini meccaniche.
Ennesimo incontro tra la dirigenza Piaggio e USB sul tema occupazione. Si parte dall’andamento generale con le comunicazioni circa l'incremento dei costi logistici, gli aumenti dei costi dell’energia e l'aumento dei costi delle materie prime con problemi di approvvigionamento.
Partiamo dal presupposto che, tra tutte le crisi aperte e affrontate anche al Mise, in questo caso, tenendo conto di tutte le problematiche dovute al periodo storico in corso, in Piaggio si parla di investimenti e assunzioni mentre da altre parti si licenzia e si chiude.
La dirigenza ha ribadito che i 23 lavoratori della linea del 1000 vengono considerati assunzioni a tutti gli effetti in quanto potevano essere trasferiti in Aprilia o addirittura licenziati.
Nello specifico la Piaggio prevede per il 2022 l’assunzione di circa 500 contratti a termine nei tre siti Italiani, per questo motivo la dirigenza chiede ai sindacati confederali la firma di un accordo di prossimità per gli assunti negli anni 2019/2020/2021, un accordo che avrà valenza di un anno e che azzererà tutto il pregresso lavorativo dei precari assunti in quegli anni. Sarà un accordo sperimentale che derogherà al decreto dignità passando da 24 mesi a 36 mesi e da 4 a 6 le eventuali proroghe, con la possibilità anche di rinnovare questo tipo di accordo. Una deroga molto pesante dal punto di vista sindacale.
Piaggio per ottenere la firma promette per l’inizio del 2022 l’assunzione di 25 lavoratori a full time (è bene ricordare che dentro lo stabilimento di Pontedera ci sono 10 tra lavoratori e lavoratrici con contratto a staff leasing).
Naturalmente la dirigenza ci tiene a far sapere che non sono “amanti” della precarietà ma dato che hanno bisogno di flessibilità eventuali altre assunzioni potrebbero esserci con contratto part-time verticale ciclico mentre è stata riproposta l'apertura di una mobilità volontaria. Per queste assunzioni parlano di professionalità e di esperienza.
Dopo la carota anche il bastone. Si è parlato, ancora una volta, di un alto tasso di assenteismo di improduttività e di pause.
Ci duole dirlo ma veramente come USB siamo disgustati da queste dinamiche. Come si può credere ad un’azienda che dal 2012 non assume nessuno, che ogni anno ha perso centinaia di posti di lavoro nello stabilimento di Pontedera con la mobilità volontaria? Che dice “non siamo amanti del precariato” quando agli ultimi part time verticali sono serviti 15 anni per avere il posto fisso?
Come si può far sempre e solo pesare le crisi e l’andamento generale su chi lavora e fa produzione quando dall’inizio della pandemia gli operai, con serietà e responsabilità, sono venuti a lavorare a rischio di contrarre il Covid lavorando in catena di montaggio (con tutte le problematiche iniziali relative ai DPI e ai turni)?
Come si puo parlare di assenteismo e di improduttività con questa naturalezza quando l’età media dei lavoratori nello stabilimento è di 55 anni e la maggior parte hanno malattie professionali dovute proprio ai lavori ripetitivi e usuranti? È proprio a causa dei troppi anni occorsi agli ultimi assunti per diventare full time dentro lo stabilimento, che non c'è stato un effettivo cambio generazionale. Potremmo anche parlare di quanto siano saturi gli stazionamenti.
Come USB ci chiediamo come può una delegazione sindacale composta da Fim, Fiom e Uilm accontentarsi di stare ad un tavolo a parlare di questa miseria. Mentre a 80 km i loro colleghi stanno portando avanti una battaglia importante contro le multinazionali e per il lavoro.
Per noi ci sono dei punti fondamentali che vanno subito chiariti. Per prima cosa il tema delle pause. Non siamo disposti a dare nessun minuto indietro quando ci hanno già tolto 10 minuti ad inizio anno nonostante siamo sempre in emergenza e si lavora ancora con le mascherine.
Non siamo disposti a mettere una firma sull’ennesimo regalo fatto all’azienda da parte dei confederali, oltretutto in cambio di niente.
Se Piaggio ha bisogno di assumere deve farlo in modo stabile non creando l’ennesimo esercito di precari ricattabili.
Se deve assumere DEVE partire dalle precarie storiche licenziate dopo 15 anni. A maggior ragione se chiedono esperienza, chi meglio di loro?
Serve un piano di stabilizzazione chiaro e definito fin da subito basato sul criterio di anzianità.
Neanche un posto di lavoro deve essere perso nello stabilimento di Pontedera. I lavoratori e le lavoratrici hanno bisogno di chiarezza e trasparenza. Trasparenza e chiarezza che i soliti sindacati, che da anni firmano qualsiasi accordo, non hanno. Bisogna tornare subito a parlare con i lavoratori e le lavoratrici dentro lo stabilimento e NON solo in televisione o sui media.
Le scelte strategiche devono essere condivise e nessun “segretario” può permettersi di decidere al posto dei diretti interessati.
RSU USB Piaggio
Coordinamento USB Piaggio
USB settore nazionale Industria