Nuovo Pignone Massa, lettera di diffida di USB al prefetto sulla necessità di tenere l’impianto aperto

Nazionale -

Riceviamo e condividiamo la lettera dei lavoratori del Nuovo Pignone di Massa e del'indotto, esprimendo tutta la nostra solidarietà e sostegno alle loro richieste.

Come sindacato USB abbiamo chiesto fin dai primi giorni in cui l'emergenza è scoppiata nel Nord Italia la chiusura di tutte le attività non essenziali, ritenendo che fosse prioritario tutelare la salute dei lavoratori e di conseguenza delle loro famiglie per poter agire in modo efficace per il contenimento del virus a livello sociale. A questo scopo abbiamo lanciato lo stato di agitazione permanente in tutti i settori e sostenuto gli scioperi che si sono susseguiti in tantissimi stabilimenti per la richiesta delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro e la distribuzione dei dpi. Questo anche dopo la firma del protocollo di sicurezza da parte dei sindacati confederali, protocollo che continuiamo a definire insufficiente.

Grazie al coraggio e alla determinazione di tutti quei lavoratori che si sono esposti facendo sciopero nella prima fase dell'epidemia il governo è stato costretto a emanare il DPCM del 22 marzo "Chiudi Italia". Purtroppo la pressione di Confindustria ha menomato questo decreto a tal punto che abbiamo indetto uno sciopero generale per il giorno 25 marzo. Sciopero a cui hanno aderito con 1 minuto di pausa anche i lavoratori dei servizi minimi essenziali e per cui la commissione di garanzia ci ha sanzionato. Fin dalla prima lettura del decreto abbiamo infatti denunciato che i codici Ateco inseriti avrebbero permesso la situazione che stanno attualmente denunciando i lavoratori del Nuovo Pignone: aziende che rientrano in forma del tutto marginale nella filiera dei beni essenziali ma in spregio alla salute di tutti e tutte cercano di restare aperte.

Sui giornali leggiamo che l'azienda dichiara di aver seguito tutte le norme e di non aver ricevuto lamentele dalle RSU, eppure la settimana scorsa i lavoratori hanno incrociato le braccia per alcuni giorni proprio per richiedere l'applicazione delle misure di sicurezza e la sanificazione, dopo la scoperta di alcuni casi di contagio all'interno dell'azienda. Già questo basterebbe a rendere evidente che la situazione interna non sia così limpida e pacificata come la vogliono presentare, ora grazie alla lettera di questi lavoratori sappiamo che sono state fatte vere e proprio azioni repressive nei confronti di coloro che hanno cercato di esprimere le loro preoccupazioni e di rivendicare i propri diritti, a partire dalla salute. Il Nuovo Pignone è da anni diventato una giungla basata sul sistema dei subappalti, fatta di tante piccole aziende, spesso sotto i 15 dipendenti, dove le tutele sindacali sono al minimo e la forza contrattuale ridotta dalla frammentazione.

Per questo motivo anche la nostra organizzazione tramite la segreteria regionale ha deciso di inviare una lettera di diffida al Prefetto di Massa Carrara, perché verifichi l'effettiva necessità di mantenere attiva la produzione di AS.T.I. (Aeroservice Technology Italy S.r.l.) e di parte della Baker Hughes.

 

Unione Sindacale di Base - settore nazionale industria