Palazzo Vecchio: Attribuzione indennità di responsabilità:
Palazzo Vecchio: Attribuzione indennità di responsabilità:
Nessuna trasparenza, totale discrezionalità,
troppi/e lavoratori e lavoratrici esclusi/e
Le modalità di applicazione dell’istituto contrattuale dell’indennità di responsabilità dimostra sin da subito quelle che sono le intenzioni dell’Amministrazione al di là di quanto contenuto nel CCDI e di quanto enunciato in sede di confronto.
1. Nessuna trasparenza rispetto agli atti di assegnazione dell’istituto, infatti incomprensibilmente gli atti sono stati secretati, come se i lavoratori e le lavoratrici non dovessero venire a conoscenza di come l’istituto stesso sia stato attribuito ai singoli. In gran parte delle Direzioni non si è provveduto neppure ad informare chi ha avuto l’indennità, infatti gli interessati lo hanno scoperto solo dal cedolino dello stipendio e peggio ancora nessuna motivazione è stata data agli esclusi che sono tantissimi.
2. Totale discrezionalità dei Direttori e Dirigenti che in ogni Direzione hanno avuto comportamenti diversi e spesso contraddittori, che hanno usato i soldi del fondo, che è bene ricordare sono soldi di tutti i lavoratori, come se fossero soldi loro. Infatti dipendenti che hanno le stesse funzioni e le stesse mansioni in Direzioni diverse se non addirittura in stanze diverse hanno avuto attribuzione di trattamenti economici totalmente diversi.
3. Troppi lavoratori e lavoratrici escluse dall’attribuzione di parte del salario, che sebbene il fondo complessivo fosse inferiore al precedente, con un po’ più di accortezza e sensibilità ai bisogni dei dipendenti, che come è ben ricordare non percepiscono certo lauti stipendi, avrebbe potuto dare risposta ad un numero di gran lunga superiore di lavoratori.
Con questa operazione l’Amministrazione ha dimostrato ancora una volta la propria inaffidabilità in materia di relazioni sindacali, vogliamo qui ricordare che gli accordi si firmano, anche se con difficoltà, fra le parti e il rispetto degli impegni vale per entrambe.
La nostra firma posta sul CCDI non è una firma posta su un foglio in bianco e pertanto o ci sarà il rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori o ci sarà il ritiro della nostra adesione al contratto sottoscritto.
Firenze 28 Aprile 2015
I Delegati RSU- USB