Palazzo Vecchio:Contratto decentrato a che punto siamo
Contratto decentrato a che punto siamo
Si è tenuto oggi 11 maggio 2017 l’ennesimo incontro con la delegazione trattante sul Contratto Decentrato, un confronto che va avanti ormai da alcuni mesi. Il valore e la qualità di un contratto che riguarda circa 4.000 lavoratori la si misura dalla capacità delle parti di stilare un documento che abbia una visione generale equilibrata di tutti i lavoratori e le lavoratrici che, pur nelle diverse particolarità, ogni giorno mandano avanti gli uffici e i servizi dell’Ente. Quindi un documento che a “tutto tondo” dia un minimo di risposte nel rispetto dell’equità fra i vari soggetti, soprattutto alla luce del blocco contrattuale nazionale e in particolare dopo le vicende trascorse nel Comune di Firenze a seguito delle ispezione del MEF, al mancato relativo impegno delle ultime due Amministrazioni, ed al conseguente taglio del fondo per il salario accessorio che ha ridotto notevolmente le retribuzioni di gran parte dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ente.
A fronte della proposta di accordo presentata dall’amministrazione che ha solo in piccola parte raccolto le istanze avanzate dalle O.S. abbiamo avanzato come USB una serie di osservazioni a partire in primo luogo dalla scarsità del fondo, derivante anche da una ricostruzione fatta usando come si dice “le braccine corte” e che pertanto potrebbero essere insufficienti a dare una giusta ed equa risposta complessiva a tutti i dipendenti dell’Ente.
Per quanto sopra premesso abbiamo richiesto un impegno economico serio che dia nei primi due anni una risposta certa in materia di progressioni economiche orizzontali ai 700 colleghi/e che ancora si trovano nella categoria iniziale e che dal terzo anno riattivi il meccanismo di progressione per tutti.
Che per la produttività collettiva sia stabilita una cifra minima garantita base per tutti perché la produttività non diventi uno strumento residuale con il rischio che possa rivelarsi di ancor minore incidenza di oggi.
Che l’istituto dei progetti speciali non sia un istituto appannaggio di pochi e magari anche sempre degli stessi, ma diventi se deve esserci uno strumento che coinvolga anche in modo alternato la totalità dei lavoratori e delle lavoratrici.
Un equa attribuzione dell’indennità di disagio rivalutata fra tutti coloro che prestano attività lavorativa in condizioni particolari.
Un incremento quantitativo sia dello stanziamento che della platea alla quale possono essere attribuite le varie indennità di responsabilità ricomprendendo tutte le figure B1,B3,C, D.
Rivedere da subito l’assetto organizzativo dell’Ente con la conseguente riduzione del numero delle posizioni organizzative.
Auspichiamo che quanto da noi proposto possa diventare patrimonio di tutti i soggetti sindacali impegnati nella trattativa.
USB procederà all’eventuale stipula del Contratto Decentrato solamente dopo l’informazione e l’approvazione del testo da parte di tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’Ente.
Firenze 11 maggio 2017