Piombino, dopo il rigassificatore un nuovo polo dei rifiuti? Vogliamo risposte su bonifiche, acciaieria e infrastrutture e sfidiamo a dibattito il presidente della Regione e il sindaco
“Tutta Italia deve ringraziare Piombino”. E ancora: “Una vittoria per chi vuole bloccare il paese”. Queste le dichiarazioni di alcuni politici tra i quali il commissario straordinario, nonché governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, dopo l’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino. Un impianto imposto letteralmente “manu militari” a un territorio che si è opposto e continua ad opporsi strenuamente non solo contro un’idea sbagliata e anacronistica dal punto di vista della strategia energetica nazionale, ma anche e soprattutto per costruirsi un futuro diverso dopo anni e anni in cui Piombino e tutta la provincia di Livorno sono stati considerati la “discarica” della Toscana.
Oggi Piombino si trova con 920 ettari di territorio, buona parte dei quali pesantemente contaminati e considerati “sito di Interesse Nazionale” vista la presenza di metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze nocive, ostaggio di una multinazionale indiana che non è stata ancora in grado di investire un centesimo nel rilancio del sito. Si trova con un porto bloccato nel suo possibile sviluppo, anche turistico, dalla presenza di una “bomba” galleggiante di 300 metri. Con un ospedale ormai in via di dismissione e nessun progetto Regionale sulla sanità e nel settore sociale. Ma soprattutto si trova ad avere oltre 1400 operai della ex acciaieria da 8 anni in cassa integrazione. La Toscana ringrazia Piombino e Piombino per cosa dovrebbe ringraziare la Toscana e l’Italia? Per aver ricevuto il colpo di grazia?
In questo contesto si rincorrono voci sempre più insistenti di un possibile progetto per la creazione di un polo dell’energia e dei rifiuti. Un progetto che sarà nuovamente venduto come un rilancio dell’economia cittadina. Il rigassificatore secondo Snam ne doveva creare 1500, saranno qualche decina. La realtà è che Piombino è considerata una discarica. E nessuno ha veramente intenzione di “compensare” nulla ma anzi, piuttosto che spendere milioni di euro per le bonifiche cosa c’è di meglio che aggiungere inquinamento ad inquinamento? Sfruttamento intensivo del territorio, profitto per le solite imprese mentre le conseguenze sociali ed economiche ricadono sempre e solo sui cittadini e sui lavoratori.
L’Unione Sindacale di Base si è battuta e continuerà a farlo affinché il rigassificatore non entri mai in funzione e lasci subito la banchina Nord. Lo faremo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione sostenendo i comitati cittadini fino alla fine. Ma come sindacato non possiamo accettare che ancora una volta la montagna di promesse per il rilancio di Piombino resti lettera morta.
Servono risposte urgenti per i 1400 operai in cassa integrazione che meritano ORA e non domani di sapere quale sarà il loro futuro. Servono risposte urgenti in merito alle bonifiche delle aree SIN, servono risposte urgenti per il rilancio di un territorio, con un ospedale moderno e funzionale e servizi pubblici adeguati. Serve, soprattutto, un’idea alternativa di rilancio di un territorio da contrapporre a quella della città da sacrificare. Del nuovo polo dell’energia e dei rifiuti. Di un posto bloccato nel suo sviluppo. Un’idea di città che serva ai lavoratori e ai cittadini e non ai soliti noti.
Su questi temi sfidiamo il governatore Giani e il sindaco di Piombino a dare risposte immediate. Basta promesse e “memorandum” fumosi su cui non vi è alcuna certezza. Basta scaricabarile tra istituzioni utile solo a trovare alibi per non intervenire. C’è la necessità di allargare la mobilitazione anche su questi temi così come l’urgenza di apire un’interlocuzione seria con tutti i soggetti coinvolti a partire dai comitati e dai lavoratori dell’acciaieria fino alla Regione all’amministrazione comunale.
Nei prossimi giorni lanceremo un primo momento di confronto con un dibattito pubblico al quale inviteremo il governatore Giani e il sindaco di Piombino.
USB Provincia di Livorno