Sblocco dei licenziamenti: un regalo ai padroni! Requisire, nazionalizzare per difendere l’occupazione. USB in piazza sabato 24 a Campi Bisenzio con i lavoratori GKN
L’Unione Sindacale di Base è in piazza a Campi Bisenzio sabato 24 alle 9,30 a fianco dei lavoratori e dei propri iscritti della GKN. Lo sblocco dei licenziamenti, voluto da Confindustria, accettato passivamente dal Governo e sottoscritto ufficialmente con un accordo dal sindacalismo confederale, ha già innescato le prime pesanti ristrutturazioni. Purtroppo, era ampiamente prevedibile. Il ruolo politico del Governo dei “migliori” non è altro che questo. Accompagnare e gestire la ristrutturazione del sistema produttivo italiano, anche con l’utilizzo delle ingenti risorse del PNRR. Ristrutturazione che sarà pagata in prima persona dai lavoratori e dalle lavoratrici.
Alitalia, Whirlpool, Timken, Giannetti Ruote, ABB. Affrontare questa sfida tenendo separate le varie vertenze senza avere una visione generale vuol dire partire già sconfitti. Così come pensare di affidarsi alla stessa dirigenza sindacale che ha firmato l’accordo sui licenziamenti. Tutto ciò al netto della solidarietà operaia che rimane sempre la base di partenza.
Se la determinazione degli operai GKN è indubbiamente da considerare una novità nel panorama recente, così non si può dire per le dinamiche sindacali e politiche che ruotano intorno a questa vertenza. L'abbraccio mortale delle istituzioni e delle dirigenze confederali, pronte ad elemosinare un tavolo di trattativa, qualunque esso sia, è oggettivamente dietro l'angolo. Lo abbiamo visto anche all'ultimo incontro istituzionale alla presenza della viceministra del Lavoro. Il fondo proprietario della GKN ha ribadito la sua volontà di attivare i tavoli di trattativa previsti dalla Legge 223/91 sui licenziamenti collettivi, evitando qualsiasi confronto politico. Stiamo parlando della stessa legge (emendata solo in alcune parti) utilizzata per le grandi ristrutturazioni industriali dei primi anni 90 anche in quel caso “gestite” attraverso i meccanismi della concertazione a firma Cgil, Cisl e Uil.
Tornando alla GKN, per L'Unione Sindacale di Base non ci sono alternative. Lo stabilimento va immediatamente requisito dallo Stato. Stellantis, che è pronta a ricevere per l'ennesima volta milioni di euro pubblici, deve garantire le commesse necessarie affinché la produzione dello stabilimento fiorentino vada avanti.
Ma quello che dobbiamo pretendere oggi è una vera politica industriale nazionale. Un intervento statale che metta finalmente in discussione lo strapotere delle grandi multinazionali. Le stesse che si insediano sui territori, li sfruttano prendendo soldi pubblici per poi chiudere lasciando migliaia di lavoratori a casa senza pagare alcuna conseguenza.
Il 18 ottobre USB, insieme alle altre sigle del sindacalismo conflittuale, ha lanciato uno sciopero generale nazionale. Di fronte al contesto di macelleria sociale che abbiamo di fronte non vi è alternativa. Il piano della concertazione e della compatibilità non solo non produrrà nessun avanzamento ma servirà, di fatto, ad accompagnare le scelte di Confindustria, del governo Draghi e dell'Unione Europea. Porsi al di fuori di questo piano è oggi assolutamente necessario ed urgente.
L'Unione Sindacale di Base ha fatto la sua scelta adesso sta anche ai lavoratori e alle lavoratrici, che ancora credono nel sindacalismo complice, fare la stessa cosa.
Basta rassegnazione! Riprendiamoci tutto!
Unione Sindacale di Base – Coordinamento Nazionale Industria
Firenze, 23.07.2021