Servizio Affissioni Livorno: i lavoratori rilanciano l'agitazione chiamando in causa azienda e Amministrazione comunale

Livorno -

Dalla data di domani, 17 marzo 2015, i lavoratori che svolgono (in appalto) il servizio di affissione manifesti per il Comune di Livorno, saranno in Stato di Agitazione Sindacale. La scelta di rinnovare lo stato di agitazione indetto circa un anno fa - e peraltro mai ritirato - alla luce delle vicende riguardanti la recente assegnazione del servizio all'azienda Ica Srl è obbligata da precise scelte di politica economica dell'Amministrazione, che ovviamente trovano un'ottima sponda nell'imprenditore. Quando, il 30 aprile 2014, questa organizzazione sindacale proclamava lo stato di agitazione lo faceva mettendo a nudo la mancata tutela del personale operante: se è vero che la clausola sociale, adottata nella gara recentemente assegnata, sulla carta garantiva una certa continuità del lavoro, questo non significa che da sola possa bastare a garantire una tutela del lavoro degna di questo nome.

Circa un anno e mezzo fa, mesi prima della scrittura del testo di gara, chiedevamo:
- la formulazione della base d'asta su un costo degli operatori da parametrarsi sul ccnl Fise, l'unico a specificare la mansione dell'affissatore;
- il riconoscimento degli scatti di anzianità partendo da quando sono stati negati, cioè quattro cambi di gestore del servizio fa;
- l'annullamento del periodo di prova, visto che tutti gli addetti hanno a curriculum di quasi un decennio di servizio;
- che venisse imposto l'obbligo di assunzione a tempo indeterminato con clausola di salvaguardia in caso di avvicendamento del gestore, così da evitare i rischi corsi negli anni passati (imprenditori che vogliono fare contratti da un mese, o tempi determinati lunghi che in caso di ritardi nella pubblicazione del bando di gara si trasformano in una scusa per non confermare, et cetera) fermo restando il diritto di risolvere automaticamente il rapporto di lavoro una volta finito il rapporto dell'Azienda col Comune di Livorno.

A questo sindacato ed ai lavoratori che rappresenta è stato risposto che non sarebbe stato possibile impostare così un appalto per motivi tecnici. Appare chiaro invece che si tratta di una scelta di politica economica che punti alla precarizzazione ulteriore di posti di lavoro che già di per sé già traballano tra appalti poveri e offerte economiche bassissime. In una nostra recente ricerca abbiamo infatti constatato che non esiste una scelta standard nell'applicazione delle tutele ai lavoratori, anzi: ogni settore pubblico esternalizzato è trattato diversamente. Mentre il dirigente di settore e assessore al bilancio ci dicevano che l'Amministrazione non debba metter bocca sull'organizzazione del servizio messo a gara perché limiterebbe la scelta dell'imprenditore, in altri settori tutele come quelle che Usb richiede sono state adottate. Ad esempio, il capitolato d'appalto per la gestione dei servizi bibliotecari recita: "la ditta che risulterà aggiudicataria assume formale impegno ad utilizzare gli stessi operatori della precedente [...] l'Ente considera che la presa in carico rappresenti una forma di capitalizzazione dell'esperienza acquisita garantendo continuità nell'erogazione dei servizi, e nell'ottica del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e condizioni contrattuali, per il periodo di durata dell'affidamento del servizio, alla Ditta aggiudicataria viene richiesto di assumere gli operatori già presenti e in possesso dei requisiti professionali senza periodo di prova come dipendenti diretti, garantendo il riconoscimento delle condizioni contrattuali in essere e dei requisiti maturati al momento della stipula del nuovo contratto. Tale personale dovrà essere inquadrato nei livelli retributivi in coerenza con i rispettivi profili professionali e si impegna a riconoscere a tale personale l'anzianità di servizio maturata".

Lo stato di agitazione indetto lo scorso anno, quando l'Amministrazione rifiutava di discutere i punti sopracitati, deve quindi esser rinnovato dal momento che, in fase di trattativa con l'azienda, questa si è ritenuta disposta ad accogliere le richieste solo per quanto riguarda l'esclusione del periodo di prova ed ha riconosciuto solo quattro degli anni di anzianità degli operatori, che ne hanno fino a dieci. Il contratto offerto è inoltre un contratto a tempo determinato fino alla scadenza naturale dell'appalto, che secondo questa organizzazione e alla luce della storia del servizio affissioni, dei ritardi innaturali nella pubblicazione delle gare e delle sue innumerevoli assegnazioni non garantisce abbastanza i dipendenti. Al rifiuto delle altre richieste sono state addotte motivazioni di tipo economico: dieci/quindici euro in più per tre persone di scatti di anzianità negati su un appalto da 90000€ l'anno, un'inezia. E pensare che trasformando il contratto da determinato ad indeterminato si risparmierebbe proprio un'inezia del genere. Il caso diventa drammatico dal momento in cui l'Amministrazione e Ica Srl, in sede di giudizio delle offerte progettuali, abbiano convenuto di non utilizzare un ufficio di cui l'azienda già disponeva, ma di affittarne un altro - peraltro più piccolo - a carico dell'azienda e che probabilmente incide pesantemente sull'utile d'impresa previsto, ben più della soddisfazione delle richieste dei lavoratori. Visto anche che Ica gestisce già per conto del Comune di Livorno il servizio di riscossione dei cosiddetti tributi minori, è utile sapere che i dipendenti di tale servizio sono assunti a tempo indeterminato. Se è vero che al tempo indeterminato ci sono arrivati dopo contratti a termine, bisogna anche riconoscere che gli operatori hanno alle spalle quasi un milione di manifesti lavorati in questi anni e pare quindi legittimo chiedersi cosa cambi tra chi l'esperienza l'ha maturata in una sola ditta o in cinque, quando il lavoro è il solito ed il trattamento dovrebbe essere paritario ai dipendenti degli altri settori. Visto infine che è volontà dell'Amministrazione che tale servizio e quello delle pubbliche affissioni vengano unificati in una unica gara al termine di questi due anni scarsi, se l'azienda concorrerà per la prossima gara avrà certo bisogno dei tre addetti (più il sostituto, che è a chiamata da sette anni) così come dei quattro che conta per la riscossione dei tributi minori.

Nel proclamare lo Stato di Agitazione da martedì 17 marzo 2015 chiediamo contestualmente, al fine di ritirare la suddetta agitazione e di evitare altre eventuali azioni di protesta, un incontro formale con l'Amministrazione e Ica Srl da tenersi quanto prima.

I lavoratori del Servizio Affissioni in appalto per il Comune di Livorno
Unione Sindacale di Base Livorno
16 marzo 2015