TRIBUNALE DI PRATO PERCHE' LA GIUSTIZIA FUNZIONI OCCORRE IL PERSONALE!

Firenze -

TRIBUNALE DI PRATO

PERCHE’ LA GIUSTIZIA FUNZIONI OCCORRE IL PERSONALE!

 

USB da oltre un anno denuncia la gravissima carenza di personale amministrativo che affligge il Tribunale di Prato, evidenziando che la situazione, ormai insostenibile, avrebbe portato a seri disguidi per la collettività.

La carenza organica, che si è sempre aggravata nel tempo, non è stata casuale, ma è stata determinata da scelte ben precise, visto che tutte le procedure di assegnazione di personale o di mobilità, anche da altri enti, che hanno avuto luogo negli ultimi anni hanno penalizzato il Tribunale di Prato destinandolo al collasso.

USB definisce false e strumentali le affermazioni apparse su alcuni giornali secondo il Presidente del Tribunale di Prato ha provveduto al rinvio in blocco di numerose udienze straordinarie già fissate per il mese di ottobre, su sollecitazione dei “rappresentanti sindacali dei cancellieri” che si lamentano della scarsità dei fondi per gli straordinari.

USB, pur nella convinzione che nessun provvedimento organizzativo interno potrebbe comunque ormai “risolvere” i problemi del Tribunale di Prato, perchè, come denunciato da tempo, i carichi di lavoro del personale amministrativo e in particolar modo di quello addetto all'assistenza alle udienze sono insostenibili, ci tiene a ribadire di non aver mai sollecitato alcuna soppressione di udienze già fissate, tantomeno al fine di alleggerire l’attività dei “cancellieri”.

USB apprezza la decisione del Presidente, proprio perchè la si ritiene un'inevitabile presa d'atto di una emergenza impellente: quella di non poter coprire le udienze già fissate nel mese di ottobre con il personale rimasto, quella di dilazionare l'emissione di sentenze perchè le cancellerie sono già in affanno per far eseguire quelle già emesse.

Ci pare necessario precisare che per i cancellieri rinviare un'udienza “di ufficio”, non significa non lavorare per quella udienza, tutt’altro! Significa comunque preparare i verbali, scaricare l'udienza, riordinare i fascicoli proprio come quando l'udienza serve a qualcosa che non sia il produrre una semplice data di rinvio, solo la presenza in aula del cancelliere durante l'udienza si abbrevia, ma a lungo termine, più sono i rinvii, più il lavoro del cancelliere si moltiplica.

Se si volesse veramente ottimizzare il lavoro si dovrebbe, al contrario, limitare il più possibile i rinvii cercando di eliminarne le cause. Molti processi iniziano dovendo rilevare alla prima udienza la mancanza o la irregolarità delle notifiche che dovevano essere effettuate dalla Procura, da qui il Giudice dispone il rinnovo delle notifiche a cura della Cancelleria del Tribunale e fissa nuova udienza. Ma poichè la Cancelleria non è più in grado di effettuare gli adempimenti richiesti, l’udienza successiva si conclude con un nuovo rinvio rimandando nuovamente alla Cancelleria per la rinnovazione dell’adempimento non effettuato, innescando un circolo vizioso che aumenta invece di ridurre i carichi di lavoro.

USB ribadisce inoltre che una pubblica amministrazione efficace ed efficiente non deve aver bisogno di ricorrere al lavoro straordinario, se non in casi di assoluta eccezionalità. Un’amministrazione efficace ed efficiente deve mettere il lavoratore nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro senza dover ricorrere allo straordinario, di non avere difficoltà ad avere le necessarie sostituzioni ogniqualvolta si chiede un permesso, di poter uscire da lavoro in orario.

Troppo spesso negli ultimi anni si è parlato di riforma della giustizia senza rendersi conto che un Tribunale è una macchina complessa dove la sincronia è elemento indispensabile al suo corretto funzionamento. O tutto gira alla medesima velocità o si creano solo intoppi. E creare disguidi nella giustizia significa rischiare di far andare in prescrizione molti processi, anche di altri magistrati, contravvenendo alla definizione che “ la Giustizia è uguale per tutti”