NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI AMBIENTALI
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI AMBIENTALI
NO AL “MERCATO” DEI RIFIUTI.
SI AL RICICLO, ALL’AMPLIAMENTO DELL’OCCUPAZIONE,
ALLA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE.
Il processo di riorganizzazione e privatizzazione dei servizi ambientali delle aziende pubbliche continua nonostante l'esito del referendum di giugno 2011 che si è espresso fortemente contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Il gestore unico tratterà spazzamento, raccolta, trasporto, selezione-trattamento-recupero e commercializzazione, smaltimento dei rifiuti (dalle discariche agli inceneritori).
Questo processo riguarda la popolazione delle quattro provincie e i lavoratori delle aziende coinvolte (i lavoratori dei 18 attuali gestori e quelli dei comuni, delle ditte esternalizzate da comuni e aziende).
Diciamo ai sindaci dei comuni interessati:
1) Il referendum giugno 2011 chiede che i servizi ambientali locali siano pubblici
2) Una politica orientata alla gestione dei rifiuti come fonte di rendite e profitti privati crea disastri ambientali e sociali, minore occupazione e peggioramento delle condizioni contrattuali.
3) una politica dei rifiuti orientata alla differenziata, riciclo e riuso può creare occupazione molto più del processo di incenerimento
4) i lavoratori devono essere garantiti sia quelli del settore sia quelli occupati negli appalti.
5) chiediamo Garanzia di mantenimento del posto di lavoro ma anche della mansione e del livello contrattuale.
6) il contratto Federambiente deve essere applicato a tutti i lavoratori del settore
7) le norme di sicurezza e la tutela della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini devono diventare una priorità
I SINDACI DEVONO OCCUPARSI DEL BENE PUBBLICO,
GARANTIRE I CITTADINI, I LAVORATORI E L'AMBIENTE.
UNA GESTIONE PRIVATISTICA È ORIENTATA ESCLUSIVAMENTE A GARANTIRE GLI INVESTIMENTI E I PROFITTI PRIVATI.